Estate, tempo di prove costume e di confronto con la propria forma fisica. Si prova a fare dieta ma senza successo e viene da chiedersi “ma perchè non dimagrisco?” Proviamo insieme a fare qualche ipotesi
Ma cosa devo fare per perdere peso? Perchè non dimagrisco?
Il metodo per rimettersi in forma è la dieta, intesa non come regime restrittivo, ma come adozione di abitudini alimentari sane, associata alla pratica di attività sportiva.
Eppure, se tutti conosciamo (almeno in linea teorica) i benefici derivanti dal seguire un’alimentazione corretta o dallo svolgere quotidianamente una pratica sportiva, perchè cosi tante persone faticano a dimagrire?
E’ un dato di fatto, infatti, che a questa consapevolezza non consegue un effettivo cambiamento nei comportamenti alimentari e un conseguente dimagrimento.
Perchè nonostante la dieta non riesco a dimagrire?
Negli anni le ricerche ci hanno spiegato che in molti casi la “motivazione” a dimagrire non è sufficiente.
Associare questa difficoltà alla pura mancanza di determinazione è estremamente riduttivo e semplicistico. D’altra parte noi siamo creature complesse e anche in questo campo questa complessità emerge.
Perché ciò sia possibile, è necessario allora capire da dove arrivi lo stimolo a mangiare in modo sbagliato e a condurre una vita sedentaria e in alcuni casi comprendere come mai non ci prendiamo cura di noi stessi.
Perchè non dimagrisco: facciamo qualche esempio
Ti è mai capitato di mangiare un intero pacchetto di biscotti o di patatine perché eri in un momento di nervoso, rabbia o tristezza?
Oppure ti è mai capitato dopo una giornata pesante di sentire la voglia di qualcosa di dolce e poi faticare a fermarti? Questi sono esempi di fame emotiva o nervosa, in cui il cibo sembra che aiuti a sopportare e dimenticare la rabbia o la tristezza. Il desiderio di consumare cibo che si prova in risposta a uno stato emotivo (tristezza, ansia, noia, solitudine, rabbia, persino felicità) è il primo dei trabocchetti a cui bisogna prestare attenzione.
Mentre si segue una dieta restrittiva, che studi hanno già ampiamente dimostrato essere una condizione che induce tristezza, e che nel lungo termine non conduce a risultati duraturi, può succedere che qualcuno ci faccia arrabbiare, ci sentiamo frustrati e sentiamo una strana fame, spesso di qualcosa di dolce , di consolatorio e rassicurante.
In questo caso, siamo già in una condizione di fragilità e la vita, come succede sempre, si fa sentire.
E cosi cediamo, trasgrediamo e mandiamo tutto a monte, e poi trascorriamo le ore successive a fare i conti con i sensi di colpa.
Attenzione perchè in questo modo si attiva un meccanismo disfunzionale, che vediamo in molte adolescenti che si sottopongono a diete assurde e drastiche.
Ogni volta che subentra un’emozione perturbante (sia essa positiva o negativa), l’assunzione di cibo consente di mettere a tacere quel disagio. Ma solo momentaneamente. Infatti, al senso di apparente benessere, segue spesso il senso di colpa associato a non essere riusciti a controllarsi.
E cosi il circolo di pensieri si autoalimenta
Cosa fare quando non si riesce a dimagrire? Perchè non dimagrisco?
Il comportamento alimentare, è una delle prime abitudini che comprendiamo nella nostra famiglia d’origine e come tale, risente dei vissuti emotivi.
C’è quindi sempre una componente psico-educativa da valutare, cosa ci hanno insegnato sul cibo, che correlazioni c’è tra l’amore che c’era in famiglia e il cibo, che correlazione c’è tra la rabbia e la tristezza e il cibo oppure che clima si respirava in famiglia.
A volte poi bisogna guardare le nostre zone d’ombra per capire cosa si nasconde dietro al nostro rapporto con il cibo.
Comportamenti eccessivamente scorretti sono indice di un disagio psicologico a cui si deve prestare ascolto.
A volte per ottenere cambiamenti nelle proprie condotte alimentari, è necessario associare a una dieta e all’attività sportiva, il supporto di uno specialista.
Chiariamoci: lo psicologo non propone diete, ma accompagna a gestire le emozioni negative che sottostanno alla fame nervosa o alla mancanza di cura di se. Aiuta a capire perché si mangia “male”, quali sono i fattori che influenzano la fame e le cause che li determinano.
In questo modo la gestione e l’elaborazione dell’emozione non influirà più sul regime dietetico e sulla cura personale. Il cibo infatti dev’essere un vero e proprio “nutrimento”, cura e amore di sé, non un riempitivo o peggio ancora un antidepressivo.
Se pensi di avere qualche difficoltà, chiamaci per un primo colloquio al 339-8313207, oppure invia una mail a info@mentesicura.it
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Bibliografia:
- R. Gockel, D. Besana (2014) Donne che mangiano troppo I saggi Feltrinelli
- M. Selvini Palazzoli (2005) L’anoressia mentale Raffaello Cortina Editore
- M. Selvini Palazzoli, S. Cirillo, M Selvini, A.M. Sorrentino (1998) Ragazze anoressiche e bulimiche Raffaello Cortina Editore
- L. Onnis (2016) Il tempo sospeso Franco Angeli